La fuliggine di: Enrico Loi

La fuliggine
di: Enrico Loi
Assieme all`anidride carbonica, la fuliggine potrebbe essere il secondo fattore più importante per il riscaldamento globale che è in corso sul nostro pianeta. Da uno studio pubblicato su "Nature", la fuliggine contribuisce all`effetto serra nella misura del 20 per cento, eppure non è mai stata citata in nessuna discussione come possibile causa del fenomeno.
La fuliggine consiste essenzialmente di carbonio, e il 90 per cento di essa proviene dal consumo dei combustibili fossili, in particolare di gasolio e carbone, ma anche dalla combustione della legna o di altri tipi di biomassa.
Se la fuliggine finora è stata trascurata come elemento che contribuisce al riscaldamento globale del pianeta ciò è dovuto al fatto che si era convinti che non si mischiasse con altre particelle dell`atmosfera, come invece ha mostrato il nuovo studio. Si è notato infatti che un miscuglio contenente fuliggine assorbe più radiazione solare e irradia il doppio del calore rispetto alle particelle di puro carbonio.
L`anno scorso, Mark Z. Jacobson, della Stanford University, ha voluto comprendere meglio la dinamica della fuliggine nell`atmosfera. Egli si è riferito a un modello sviluppato da un calcolatore che è stato concepito per analizzare l`inquinamento urbano e globale.
La simulazione ha potuto dimostrare che le particelle di fuliggine si mischiano, entro cinque giorni, alla normale polvere, all`aerosol marino o ad altre sostanze chimiche.
Mark Z. Jacobson si è affidato a un altro programma per studiare l`effetto di tonnellate di questa fuliggine "sporca" sul clima mondiale, e i risultati sono stati inquietanti: queste miscele di carbonio sono risultata uno dei fattori più importanti del riscaldamento globale, seconde solo all`anidride carbonica ma sicuramente più importante del metano.
E non è tutto!
Un`altro studio, svolto da ricercatori presso la scuola di Medicina dell’università di New York, ha appurato che le polveri e la fuliggine sono responsabili dei tumori ai polmoni.
Photo courtesy U.S. EPA
Lo studio, che è durato ben 16 anni, per cui è il più completo mai eseguito, è stato pubblicato sul "Journal of the American Medical Association".
Solitamente quando si sente parlare di inquinamento atmosferico si pensa solo alle sostanze chimiche, ignorando la fuliggine. Nelle grandi città l’aria che si respira è sporchissima e il rischio salute associato è paragonabile all’esposizione al fumo passivo.
Particolato fine (5000x)
I ricercatori hanno voluto dimostrare con questo studio che l’esposizione prolungata a questa tipologia di inquinamento può portare alla morte causata da cancro polmonare. Gli studiosi hanno concentrato il loro studio in particolare alle particelle più piccole di 2,5 micrometri, il particolato fine.
Particolato fine (16197x)
Dal 1982 al 1998 sono stati analizzati i dati di mezzo milione di persone adulte. Nelle informazioni vi erano le cause di decesso correlate al grado di inquinamento delle varie città statunitensi prese in esame, senza tralasciare altri fattori importanti di rischio quali la dieta e il fumo. È stato appurato, in via definitiva, che il numero di persone decedute per tumore ai polmoni aumenta dell’8 per cento ogni 10 microgrammi di particolato per metro cubo di aria.

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